Le Casellacce si trova quasi esattamente al centro di una linea immaginaria tra Parma e Firenze, in un ambiente molto panoramico con splendide vedute sui paesaggi circostanti dell’Emilia Romagna. L’Italia stimola l’anima – e stuzzica anche l’appetito. Insieme a suo marito, Benedetta Samori gestisce un agriturismo che recupera antiche ricette e tradizioni, aggiungendovi un tocco di modernità. La talentuosa chef ci parla in questo numero di CLOSER della sua terra, delle sue ispirazioni e della sua filosofia del piacere.
SWAROVSKI OPTIK CAMPEX LE CASELLACCE
UNA CONNESSIONE CON LA NATURA
Chiunque cerchi straordinarie esperienze nella natura, riposo, rigenerazione e autentica cucina italiana sarà ampiamente ricompensato a Le Casellacce. I visitatori possono esplorare la flora e la fauna locali e rilassarsi sulla terrazza panoramica, la cui fama è più che meritata.
IL LUOGO
CAMPEX LE CASELLACCE
Le Casellacce è la mia terra. È un posto bellissimo, ma comporta anche molto lavoro, passione e impegno. Per noi, è la visione a lungo termine di ogni singolo dipendente, i molti componenti diversi di un’azienda e uno sguardo diretto al futuro. Le Casellacce è il nostro giardino, familiare come il gusto di un’autentica ricetta. Ma è anche sport, birdwatching e vita all’aria aperta. Le Casellacce è ognuno di noi.
LE ORIGINI
La mia passione per le preparazioni a base di selvaggina risale alla mia infanzia, essendo cresciuta in una famiglia di cacciatori. Anche mia madre, Monica, era una cacciatrice appassionata e iniziò con uno dei primi fucili dei Fratelli Piotti.
L’ISPIRAZIONE
Questo ambiente è stato l’aria che ho respirato fin dall’infanzia e questo ora mi è di grande aiuto come chef in un ristorante dove il menu ruota prevalentemente intorno a piatti di selvaggina. Quindi non è stato difficile per me mettere in pratica i consigli di cucina di mia madre a Le Casellacce. Ma tutti vogliamo continuare a imparare e svilupparci e quindi mi ispiro anche ai grandi chef come Massimo Bottura, dell’Osteria Francescana di Modena, e al suo piatto simbolo “La lepre nel bosco”. Ma in definitiva, i veri punti forti del nostro ristorante di campagna sono i piatti che ricordano le piacevoli serate alla fine di una lunga giornata di caccia nella foresta.
L'aspetto della
SOSTENIBILITÀ
L’unico modo per conoscere veramente la natura è vivere profondamente tutti i suoi cambiamenti stagionali. Abbiamo imparato molte cose da persone che hanno passato tutta la loro vita a stretto contatto con la natura. Ma il resto viene dalle nostre osservazioni attente o dalle nostre scoperte per quanto riguarda le tecniche di coltivazione o la gestione degli spazi verdi. È molto importante per noi fare in modo che tutti gli interventi umani nella natura tengano ora conto della sostenibilità. E ciò vale anche per gli animali e la caccia. Sono cresciuta in una famiglia che credeva in una “caccia per necessità”, piuttosto che in una caccia indiscriminata. In pratica è una filosofia di caccia che soddisfa il nostro diritto al sostentamento.
LA NATURA INTORNO A NOI
Sebbene il trasferimento dal vicino paese di Montese a Le Casellacce abbia comportato un cambiamento nell’organizzazione della famiglia, non c’è stato un grande processo di adattamento per noi. Sia io che mio marito siamo sempre stati abituati a vivere in armonia con la natura. La scelta de Le Casellacce è stata una decisione professionale che ha soddisfatto anche il nostro bisogno di autenticità.
I PRINCIPI CULINARI
Mi piace cucinare versioni più leggere delle ricette di mia madre per attrarre un pubblico più giovane. Il mio petto di fagiano, ad esempio, cuoce nel suo brodo, con l’aggiunta di un leggero tocco esotico per soddisfare il gusto di generazioni che hanno viaggiato per il mondo. Naturalmente, tutti gli ingredienti dei piatti de Le Casellacce seguono il “principio del chilometro zero”. In altre parole, provengono tutti dall’area locale.
LE STAGIONI
Il menu riflette l’alternarsi delle stagioni: in autunno, abbiamo funghi e tartufi; in estate, bacche commestibili, mirtilli, more e lamponi raccolti lungo i corsi d’acqua delle Cascate del Doccione. Questi sono i miei ingredienti preferiti per i piatti di selvaggina e la tartare di cervo. La carne salada con olive taggiasche, acciughe, capperi e pomodorini dell’orto è un piatto classico che preparo tutto l’anno, insieme alla lepre in olio, cotta e conservata in un contenitore di vetro con rosmarino, salvia, aglio e bacche di ginepro.
LA DOLCE VITA
Secondo la tradizione della cucina rinascimentale, un liquore a bassa gradazione alcolica è un accompagnamento essenziale per qualsiasi pranzo a base di selvaggina, ad esempio: nocino, mirtilli e prugnole, come alla corte di Caterina de’ Medici.