“La mia guida e io seguivamo da mezz’ora il puma maschio Charqueado, un bellissimo esemplare adulto di quattro anni.” Dopo essersi rilassato per un po’ al sole del mattino, si era alzato e cercava un posto in cui dormire e trascorrere il resto della giornata. A circa quaranta metri da noi, si dirigeva verso un piccolo avvallamento del terreno ricoperto di cespugli. Lo seguimmo. Bastò un attimo di distrazione per perderlo di vista, quasi fosse stato inghiottito dalla terra. Passammo un’ora intera a cercarlo perlustrando l’alta macchia di mata negra con il binocolo ma nonostante i nostri sforzi, non riuscimmo a ritrovarlo. Mi tornò alla mente di aver spesso attraversato avvallamenti simili prima. Qui era facile incontrare un puma senza accorgersene in tempo. Sentii un brivido scorrere lungo la schiena.
Questa situazione descrive bene quanto i puma siano bravi a nascondersi. Rendersi invisibili è fondamentale per la loro sopravvivenza, specialmente nella regione di Torres del Paine, dove i puma vanno a caccia soprattutto degli attenti guanachi, sempre in allerta. Questi grandi erbivori appartenenti alla famiglia dei lama hanno allestito ovunque “posti di guardia”. Da qui controllano i pericoli e, in caso di movimenti sospetti, lanciano un segnale di avvertimento ben udibile. I guanachi sono molto veloci, quindi i puma devono coglierli di sorpresa e attaccarli a distanza ravvicinata, altrimenti non hanno nessuna possibilità di catturarli. Se un guanaco lancia un grido di avvertimento, la caccia può dirsi finita ancor prima di iniziare. Ogni animale in prossimità viene avvisato della presenza del predatore. Tuttavia, grazie alla potenza di salto e all’agilità tipiche dei felini, avvicinandosi abbastanza alla preda, il puma riesce a sopraffare anche animali superiori in termini di peso.
Sei sottospecie diverse di puma abitano il Nord e il Sud America. In passato, si trovavano quasi in ogni area del continente, ma oggi le popolazioni di questo felino si sono ridotte pesantemente. Ciò si deve in primis alla caccia illegale e alla crescente distruzione dell’habitat naturale. Si calcola che il numero totale di puma sia inferiore alle 50.000 unità. Secondo stime attuali, nel Parco Nazionale Torres del Paine oggi ci sarebbero ancora tra i 60 e i 100 puma. Tassonomicamente, il puma non appartiene ai grandi felini, sebbene sia il quarto felino più grande al mondo per dimensioni. I maschi adulti possono raggiungere dal naso al posteriore una lunghezza di due metri e un peso di cento chilogrammi. Le femmine sono di poco più piccole e più leggere. I puma hanno arti sviluppati e le zampe posteriori più forti di tutti i felini. Da posizione eretta, riescono a saltare in alto fino a cinque metri e in avanti fino a dodici metri. In uno sprint completo, raggiungono una velocità massima di ottanta chilometri all’ora. Nella zona di Torres del Paine, dove hanno a disposizione abbondante cibo, le femmine si aggirano entro un’area di circa venticinque chilometri quadrati, mentre l’area coperta dai maschi a volte supera i sessanta chilometri quadrati.
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Puma Land
Ingo Arndt was born in Frankfurt am Main, Germany. From early childhood, he spent every single minute of his spare time outdoors in nature. Soon he realized that photography was a useful tool in environmental protection, so, after finishing school in 1992, Ingo plunged into the adventurous life of a professional photographer. Since then, he has traveled around the globe for extended periods as a freelance wildlife photographer, photographing reports in which he portrays animals and their habitats. In the past few years he has been mainly on assignment for GEO and National Geographic Magazine. With his images, Ingo wants to stimulate and increase the awareness of his viewing audience and show them the magnificence of nature.
His adventures with the pumas in Torres del Paine National Park have also been published in the book PumaLand (2019).