Come guardiacaccia, Andy Parker trascorre la sua vita lavorativa nella brughiera e ha bisogno dei suoi cani tutto l’anno, il che rende la sua appassionata difesa del nobile clumber spaniel ancora più convincente:
Foto di Scott Wicking & Moorland Association
#closer2hunting
Andy Parker
Ho 11 clumber al momento, oltre a qualche springer. In aprile e maggio iniziamo i conteggi primaverili delle pernici per stabilire il numero di coppie adulte e per trovarle uso i clumber e gli springer due alla volta. Quando stanano una coppia, segniamo la posizione su una mappa. Facciamo il conteggio nella stessa zona ogni anno, così abbiamo un buon confronto anno per anno. Durante questo periodo possiamo fare un totale di 16 conteggi diversi, due al giorno: uno al mattino presto e uno alla sera per proteggere i cani dal calore del giorno, anche in primavera. È un lavoro duro nell’erica e dobbiamo stare molto attenti a non far lavorare troppo i cani su questo terreno.”
Il gallo cedrone ha bisogno di erica
Il guardiacaccia delle North York Moors sostiene: “La popolazione delle pernici dipende dalla qualità dell’erica. Siamo abbastanza vicini alla costa, quindi a volte ci sono venti settentrionali molto forti che causano il congelamento dell’erica, il che a volte può essere molto grave. Anche un clima secco nel periodo sbagliato dell’anno può avere un cattivo impatto. I nostri pulcini di pernice dovrebbero schiudersi a metà maggio. Dopo il conteggio delle coppie in primavera, in estate facciamo il conteggio delle covate per avere un’idea di quanti piccoli in media ogni coppia ha prodotto. Più di sei pulcini per coppia è considerata una buona covata e da dieci in su indica una stagione riproduttiva di grande successo.”
“Tutto questo viene fatto con i cani e quando stanano la coppia di adulti usiamo un binocolo (SWAROVSKI OPTIK ovviamente) per contare il numero di piccoli. Moltiplicando questi numeri otteniamo una media per tutta la brughiera. Poiché siamo continuamente nella brughiera, a parte i conteggi primaverili ed estivi, teniamo d’occhio le covate mentre crescono.”
IL LORO FIUTO NON SBAGLIA
Alcuni guardiacaccia preferiscono i labrador e sempre più spesso anche le razze HPR (caccia, ferma, riporto) sono popolari, ma per Andy non c’è niente di meglio dei clumber: “Se siamo nella linea di battuta, i cani devono spingersi attraverso l’erica, profonda fino alle ginocchia, e percorrere fino a cinque chilometri per battuta, spesso ripetendo il tutto fino a cinque o sei volte al giorno. Non c’è dubbio che si tratti di un lavoro veramente duro per i cani. Ma in verità, penso che è proprio qui che i clumber fanno la differenza. Usano il naso per conservare l’energia in modo intelligente e per me sono i cani ideali per cacciare negli altipiani. Invece di perlustrare a tappeto ogni centimetro quadrato dell’area, usano e si fidano del loro fiuto per scovare le pernici. Gli springer spaniel sono noti per la loro incredibile energia e sono cani intelligenti. Ma spesso nel mezzo di una battuta iniziano a perdere entusiasmo perché si stancano, avendo sprecato tanta energia per coprire ogni centimetro quadrato del terreno.”
“Se recuperiamo le prede siamo molto lontani dalle poste da dove si tira e rimaniamo sdraiati nell’erica e i cani devono rimanere fermi. Se sono seduti all’orizzonte, le pernici possono vederli mentre volano verso i tiratori e questo le può scoraggiare. Recuperiamo tutti gli uccelli feriti durante il viaggio e successivamente perlustriamo il terreno per raccogliere tutta la selvaggina morta tra l’erica fino alle poste di pietre dove si trovano i tiratori. Per il recupero della selvaggina, penso che i clumber e gli springer siano uguali. I clumber sono bravissimi a seguire una pista quando sentono l’odore di un uccello nell’erica. Seguiranno la pista senza distrarsi fino a 200 o 300 metri. In quel momento non c’è nient’altro che conta per loro e devo ammettere che possono essere un po’ testardi in questo senso. Ma alla fine della giornata hanno portato a termine il lavoro. Amo lavorare con i miei cani in questo ambiente bello e stimolante e certamente non potrei farlo senza di loro.”
NOTE SULL’AUTORE:
Will Hetherington
Will Hetherington da 22 anni è un appassionato giornalista di sport di campagna del Regno Unito. È stato redattore della Shooting Gazette per 13 anni, tra il 2004 e il 2017, e ora è un redattore e scrittore freelance. Uno dei suoi ruoli principali è quello di direttore associato del Gundog Journal, la rivista più autorevole in campo mondiale sui cani da caccia, pubblicata da Fieldsports Press. Con due fedeli labrador sempre al suo fianco, sa bene quale compagnia offrono le razze di cani da caccia, sia quando si tratta di inseguire selvaggina che quando ci si rilassa a casa con il caminetto acceso e un bicchiere di vino rosso a portata di mano.